Sartoria Caliari
Sartoria Caliari
un progetto di didattica museale
sulla storia del costume
è un progetto di didattica museale sulla
storia del costume a cura di Michele Vello
Giustiniana Giustiniani
Guardaroba
Posa l’occhio sul mio scollo, ampio e florido, ornato dal bavaro intessuto di seta,
nastri e perle d’oro. Al collo porto perle d’oriente, come tutte le spose, signore e padrone. Come vezzo, ho una finissima catena d’oro, che scende giù fino al grembo, per poi
ritornare su, a morir nel seno, nascondendo un dolce segreto che solo il calor del corpo
può svelare: il profumo. Il mio abito è prezioso e color del cielo,
com’era in uso tra gli antichi veneti fin dai tempi dei romani.
a) Gamurra, b) bavaro, c) camicia, d) nastro, e) borlotto,
f) collana di perle,
g) catena d’oro, h) due rose,
i) cintura con bossoli, due anelli.
Giustiniana Giustiniani si presenta al visitatore con la sua ampia scollatura quadrata, tipica del Cinquecento e, altrettanto consueto, è l’utilizzo del bavaro per attenuare la nudità e impreziosire lo scollo. Infatti, questo indumento intercambiabile, poteva essere intessuto d’oro e d’argento e come in questo caso, ornato da perle e pietre preziose, tanto da divenire una vera e propria opera di oreficeria. La collana di perle è uno degli attributi della donna sposata, mentre la sottile catena d’oro, che termina nella scollatura, nasconde all’estremità un ciondolo porta essenze che, al caldo del seno, sprigiona un delicato profumo. L’azzurro della veste, in antichità, contraddistingueva le vesti dei veneti, tanto che nei giochi circensi la fazione con quel colore prendeva il nome del popolo del nord est.